Se potessi avere il privilegio di rinascere, sono certo che nell’altra vita vorrei essere il “guardiano del faro”. Sin da piccolo ho subito il fascino di questa struttura situata in posizione “privilegiata”, sul crinale della montagna dalla quale trae il nome, ed esposta al sole, agli agenti atmosferici e alla salsedine.
INTRODUZIONE
Ricordo come, ragazzino, mi beavo alle storie che mio padre Giuseppe mi raccontava in merito al Faro di Capo Rossello, a Realmonte, ed ai suoi gestori, i ricordi di una giovinezza, la sua, spensierata, umile, ma ricca di valori. La reminiscenza per me più indelebile di quel periodo che lui mi ha tramandato è la figura della giovane ed affascinante “Mela farista”, la figlia dell’allora guardiano del faro, per la quale nutriva una ingenua e segreta attrazione. Nei pressi del faro, ove ora sorge il “Belvedere Kainon”, vi aveva anche cavato dei blocchi di tufo, le famose “tistetti”.
E proprio lo splendido panorama che si può godere dal “Belvedere Kainon” rende questo luogo un sito unico, ideale per trascorrere insieme ad amici e parenti, all’aperto, momenti sereni immersi nel verde, godendo di suggestive immagini che la natura ci offre gratuitamente e che mutano di intensità e colore di ora in ora durante la giornata.
Ma tornando al Faro di Realmonte, essendomi da qualche anno a questa parte documentato su quella struttura e sulle sue funzioni, ne ho appreso la storia e le vicissitudini, ma soprattutto le peculiarità del faro in sé e le sue caratteristiche tecniche.
CARATTERISTICHE
Il Faro di Capo Rossello è un faro di 3° ordine (CAPO ROSSELLO – FARO – n° 2998 E.F.), come facilmente appurabile sul sito della Marina Militare Italiana e come ancora si legge sulla struttura esterna dell’edificio. Situato su una scogliera alta 95 m sul livello del mare, si erge in tutta la sua bellezza sul Monte Rossello, nel territorio del comune di Realmonte.
DOVE SI TROVA IL FARO
TABELLE RIEPILOGATIVE
Provincia: AG
Comune: Realmonte
Coordinate
Latitudine: 37° 17,7’ Nord – Longitudine: 13° 27,0’ Est
Tipo di segnalamento: Faro a Ottica Rotante
Funzione del segnalamento: Riferimento Marittimo
Alimentazione: Rete Elettrica
Lanterna
Ottica Tipo: OR D4 Distanza focale: 125 mm
Fanale Tipo: 250 Distanza focale: 0
Periodo: 10 sec
Fasi: 0.2 – 2.3 – 0.2 – 7.3
Altezza luce sul livello del mare: 89 m
L’immobile, sovrastato dalla bella lanterna, comprendeva l’alloggio destinato al guardiano e alla sua famiglia, un magazzino per varie giacenze e un pozzo di raccolta dell’acqua piovana. Il vecchio Faro, ormai disattivato e senza guardiano, illuminava il mare e poi faceva un giro illuminando piazza Umberto I (in vulgo “Carricacina”) in modo suggestivo: due lampi bianchi della durata di 0.3 secondi ciascuno interrotti da due ecclissi, la prima di 2.2 secondi e l’altra, più lunga, di 7.2 secondi. Oggi vicino al vecchio faro manuale, è stato realizzato un faro moderno ed elettronico funzionante automaticamente, che è periodicamente sottoposto ad ispezioni e manutenzioni da parte del personale tecnico addetto al servizio fari per la Sicilia della Marina Militare.
Altre informazioni di natura tecnica sono peperibili ai seguenti links
- sito ufficiale della Marina Militare Italiana
- sito ufficiale Associazione Culturale Il Sestante
- sito ufficiale MiBACT
- ubicazione su GoogleMaps: 37.29504776248867, 13.45019160716262
GALLERIA FOTOGRAFICA
CONCLUSIONI
Purtroppo l’edificio ed il faro annesso hanno subito sia un severo abbandono che un profondo degrado, e l’ambito ad essi connesso ha registrato un marcato deterioramento. Per la struttura si sono ipotizzate le più svariate soluzioni, fino a giungere, in ultimo, al bando di gara per la concessione del faro e delle pertinenze.
Mi auguro che il Faro, così come merita, vada a finire “in buone mani” e che venga valorizzato ed utilizzato per incrementare le potenzialità attrattive e turistico-ricettive del nostro meraviglioso paese.
In ogni caso, qualora vi fosse la necessità di reperire un “guardiano del faro”… io sono pronto!
ECHI DAL WEB
Questi, in breve, gli articoli reperiti sul web in merito alla destinazione d’uso del Faro di Capo Rossello e dei suoi ambiti annessi. Buone idee, ma fino ad oggi irrealizzate…
AGRIGENTO – «Capo Rossello, quel faro potrebbe diventare un museo»
Giornale di Sicilia / 17/07/2008
Dopo anni e anni di inattività, da alcuni giorni il fascio di luce di Capo Rossello è tornato a far compagnia ai naviganti, per miglia e miglia, con la sua bianca luce, che sciabola nel cielo. Infatti, per un lungo periodo, questo storico faro era stato sostituito, dall’apposito servizio della Marina Militare italiana, con una antiestetica struttura elettronica, basata sulle moderne tecnologie, ma che aveva privato la zona di mare di un tradizionale sussidio alla navigazione. Questo è il quadretto iconografico, che ha sempre esercitato sulla nostra immaginazione un fascino particolare, dovuto anche alla sua simbolicità. Le coste della Sicilia, crocicchio di tutte le rotte del Mediterraneo, sono costellate da questi caratteristici edifici, che svolgono da sempre la propria insostituibile funzione, anche se, nei tempi moderni, la disponibilità di apparecchiature moderne sui natanti di ogni genere sembrava potesse soppiantare la tradizione, con impianti automatizzati, assistiti da satelliti artificiali.
In particolare, il Faro di Capo Rossello, che porta il numero internazionale 2998, posto sulla sommità di una collinetta, ben nota fin dall’antichità, è situato a 37° e 18’ Nord e 13° 27’ Est con un altezza della sua luce di 89 metri, ed il suo edificio, oltre alla sua tradizionale torre, dispone di alloggi per il farista, di locali per gli uffici, della cisterna per l’acqua e persino del forno, Tutte queste disponibilità risalgono al periodo in cui il farista risiedeva sul posto con tutta la famiglia e la località era raggiungibile soltanto a dorso di mulo, mentre ora una comoda stradella carrozzabile la unisce ai centri vicini. Allora il farista era un vero missionario, che assisteva i naviganti e che svolgeva un lavoro «oscuro» e poco conosciuto ai non addetti ai lavori, ma che dispensava la luce a quanti andavano per mare: una figura oleografica, che merita ogni considerazione ed ogni buon ricordo.
A tal proposito, è utile segnalare che qualche tempo fa un cultore delle tradizioni locali aveva lanciato l’idea di adibire questa costruzione a «museo del faro»: la proposta era stata condivisa da sindaco del Comune di Realmonte, che aveva interessato al riguardo il servizio fari della Marina Militare, che aveva espresso la propria disponibilità in linea di massima, facendo conoscere che avrebbe potuto dotare questa struttura di vecchie apparecchiature, di strumentazioni ottiche e di oggetti, che avrebbero potuto suscitare interesse per i visitatori. Da notare che all’estero esistono da tempo di questi musei, che consentono di riscoprire la storia, di rendersi conto dell’attività particolare di questi lavoratori, dell’utilità della loro attività e dei sacrifici, che dovevano affrontare con le loro famiglie, che risiedevano sul posto. Era stata pure lanciata, nel corso di un convegno, svoltosi ad iniziativa dell’Aics, di realizzare un monumento al farista, questo eroe spesso dimenticato, di altri tempi, un riconoscimento al «guardiano del faro», celebrato dai romanzieri di tutto il mondo, che hanno sottolineato il leggendario coraggio, la capacità di resistere alle intemperie ed ai disagi: il simbolo della lotta dell’uomo contro le insidie della navigazione. Oggi queste figure mitiche sono quasi scomparse, ma resta il loro ricordo, dato che la storia dei fari cammina di pari passo con la storia delle grandi avventure per mare. Plinio ci racconta di una organizzazione marittima perfetta in epoca romana e ci ha pure lasciato una cartina dei fari del Mediterraneo, anche perché il trasporto di cereali dalla Sicilia verso Roma avveniva esclusivamente per mare, quando l’Isola era il granaio dell’impero.
Faro di Capo Rossello: sarà un bene monumentale vincolato
Redazione / 10 aprile 2019
Il Faro di Capo Rossello sarà un bene monumentale vincolato. La Regione tutelerà la struttura realizzata a fine ‘800 e che per la Soprintendenza è un esempio di storia della navigazione
È una “testimonianza di archeologia industriale della navigazione nonché segno distintivo e qualificante del paesaggio costiero”.
Per questo motivo la Regione Siciliana ha vincolato come bene culturale il faro di Capo Rossello. La struttura, di proprietà del Demanio venne attivato nel 1859 ed è rimasto per anni spento. Si trova su una scogliera altra 95 metri che si trova dinnanzi alla Scala dei Turchi. Adesso che è coperta dal vincolo non potrà essere oggetto di interventi non autorizzati dalla Soprintendenza.
Otto fari in vendita da Agenzia del Demanio, tre sono in Sicilia
Redazione / 23 Aprile 2021
Prorogata al prossimo 23 giugno la scadenza del quarto bando di gara per la concessione di 8 fari. In Sicilia c’è il faro di Capo Rossello, a Realmonte, Siracusa e Messina.
Continua l’offerta a privati di fari della Marina Militare promossa dal Difesa Servizi Spa e Agenzia del Demanio.
È stata prorogata al prossimo 23 giugno la scadenza del quarto bando di gara per la concessione di 8 fari: Capel Rosso sull’isola di Giannutri (GR), Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR), Capo Rossello a Realmonte (AG), Caderini a Siracusa, Isola di S. Eufemia a Vieste (FG), Punta Alice a Cirò Marina (KR), Punta Stilo a Monasterace (RC) e Capo Rasocolmo a Messina.
L’iniziativa è finalizzata all’affidamento delle strutture a privati, fino ad un massimo di 50 anni, al fine della loro valorizzazione economica in chiave turistico-ricettiva.
Il bando rientra nel più ampio progetto “Valore Paese Italia Fari” nato nel 2015 con lo scopo di valorizzare questi edifici che, pur mantenendo la loro funzione originale, il segnalamento marittimo, tuttora indispensabile per la sicurezza della navigazione e la cui responsabilità rimane in capo alla Marina Militare, possono trovare nuove destinazioni d’uso quali sedi di iniziative imprenditoriali legate all’ospitalità e al turismo.
I vincoli posti alle manutenzioni dei fabbricati, spiega Difesa Servizi, “sono stringenti e rispettosi delle regole e dell’ambiente; i progetti fin qui premiati spiccano per sostenibilità ambientale, rispetto del territorio e delle sue vestigia, nonché per esaltazione delle peculiarità locali, sia dal punto di vista etnografico che produttivo, con grande enfasi sulla gastronomia e il glamour dell’accoglienza italiana”.
Il progetto “Valore-Paese Italia Fari” nasce con lo scopo di valorizzare questi landmark territoriali che, pur mantenendo la loro funzione originale, il segnalamento marittimo, tuttora indispensabile per la sicurezza della navigazione e la cui responsabilità rimane in capo alla Marina Militare, possono trovare nuove destinazioni d’uso quali sedi di iniziative imprenditoriali legate all’ospitalità e al turismo. Sul modello delle lighthouse accomodation, già sperimentato in Europa, negli Stati Uniti ed anche in Nuova Zelanda, nel 2015 anche in Italia si è voluto dare vita a questa iniziativa. Le strutture vengono infatti concesse in affidamento ai privati per il ripristino e il recupero infrastrutturale e per avviarvi attività imprenditoriali che, nel rispetto delle tradizioni e della storia locale, offrono la possibilità di divenire un volano per l’economia dei piccoli centri, impiegando giovani e valorizzando le eccellenze del territorio.
Oltre al bando per la concessione dei fari, prorogati anche il bando per la valorizzazione economica di asset immobiliari dell’Amministrazione della Difesa in cui realizzare opifici o poli logistici e il bando per la valorizzazione economica di asset immobiliari dell’Amministrazione della Difesa in cui realizzare strutture turistico-ricettive o in alternativa strutture residenziali per la terza età (il cosiddetto “senior housing”). Iniziativa quest’ultima, che rientra nell’ambito del programma “Valore Paese Italia”.