LA VILLA ROMANA IN 3D GRAZIE AGLI SCAVI “AMERICANI”

Una nuova luce e nuovi interessi sull’intera area archeologica a seguito ad un progetto di ricerca congiunto fra la Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e l’Università della Florida meridionale, ed agli scavi e le misurazioni condotti dagli archeologi americani presso la Villa Romana vicino Scala dei Turchi.

Scrive il Prof. Calogero Conigliaro su Repubblica.it del 16 luglio 2017:

« Partita una nuova campagna di scavi per lo studio e la valorizzazione culturale della villa Romana di Durrueli a Realmonte, situata a poca distanza di un’altra bellezza, questa volta naturale, come la Scala dei Turchi. I resti della villa Romana del I secolo dopo Cristo, con i suoi antichi mosaici, si trovano praticamente in spiaggia a punta Piccola; furono scoperti ai primi del novecento, mentre si costruiva la ferrovia. Gli ultimi studi furono svolti da archeologi giapponesi tra il 1979 e il 1985, quindi da 32 anni non vi erano più ricerche archeologiche nell’importante sito. Per la realizzazione dei lavori è stata firmata un’apposita convenzione triennale tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento e l’University of South Florida della città di Tampa. Gli scavi in corso hanno come direttore l’archeologo Davide Tanasi, da anni impegnato in collaborazioni archeologiche in Sicilia con le università americane. “Abbiamo iniziato gli scavi a inizio mese – ha spiegato l’Archeologo Tanasi – miriamo a comprendere sia la reale vastità del complesso che è ben più grande di quello conosciuto ad oggi, sia risalire all’identità della personalità romana proprietaria di una villa così importante e ricca. Altro obiettivo è quello di ricostruire le fasi posteriori al periodo romano quando il caseggiato fu trasformata in altro”. Per Agrigento si aprono quindi nuovi scenari positivi nel campo dell’archeologia, dopo la scoperta del Teatro Ellenistico all’interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi. Da sottolineare come nel progetto in corso saranno coinvolti giovani archeologi e universitari dell’Università americana che cura il progetto, mentre di italiani ci sono gli universitari in archeologia messi a disposizione dalla Pro Loco di Realmonte. La speranza del sindaco di Realmonte Lillo Zicari è quella che presto possa essere ricostruita la storia di questa struttura mettendo in fruizione la splendida villa. »

Dopo più di trent’anni, sono ripartiti gli scavi alla Villa Romana di Durrueli a Realmonte. “Lo scavo – fa sapere la Soprintendenza – ha avuto l’obiettivo di reinterpretare le intricate vicende edilizie attraverso cui la villa è andata incontro tra il primo ed il secondo secolo dopo Cristo, facendo emergere un’importante fase di occupazione di epoca bizantina, del tutto sconosciuta finora. Grande importanza ha infatti la scoperta di un vasto complesso per la produzione della ceramica, incentrato sul riuso dei forni che alimentano le stanze calde delle terme come fornaci per la ceramica e delle stesse stanze come vani di servizio”.

Gli scavi hanno visto in attività archeologi e tecnici della Soprintendenza di Agrigento, della University of South Florida, restauratori del Centro regionale del Restauro, geologi per la caratterizzazione delle pietre e dei marmi ed, infine, numerosi volontari dell’associazione Pro Loco “Scala dei Turchi” di Realmonte.

Prima dell’inizio degli scavi, l’archeologo Davide Tanasi, direttore della campagna, ed il professor Michael Decker, direttore del Center of virtualization and applied spatial technologies dell’università californiana, hanno realizzato la virtualizzazione dell’intero sito, utilizzando una scansione laser in 3D e la fotogrammetria digitale di tutti i pavimenti a mosaico.

“Un lavoro di grande interesse, – ha dichiarato la soprintendente Gabriella Costantinoche evidenzia e promuove il ricco patrimonio culturale di Realmonte che comprende oltre alla villa di età imperiale, anche un sito di interesse geologico come quello della Scala dei Turchi e la miniera di salgemma”.

Ed ha aggiunto: “Lo scavo ha avuto l’obiettivo di reinterpretare le intricate vicende edilizie attraverso cui la villa è andata incontro tra il primo ed il terzo secolo dopo Cristo, facendo emergere un’importante fase di occupazione di epoca bizantina, del tutto sconosciuta finora. Grande importanza ha infatti la scoperta di un vasto complesso per la produzione della ceramica, incentrato sul riuso dei forni che alimentano le stanze calde delle terme come fornaci per la ceramica e delle stesse stanze come vani di servizio”.

Grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, quali riprese aeree, scansioni 3D e ricostruzioni in realtà virtuale, sono stati riportati alla luce (non solo metaforicamente) i 5.000 metri quadri di una delle più grandi ville costruite dagli antichi romani in Sicilia, nella fattispecie a pochi chilometri da Agrigento.

“Lo scavo – aveva commentato all’avvio dei lavori la sovrintendente Gabriella Costantinoha avuto l’obiettivo di reinterpretare le intricate vicende edilizie attraverso cui la villa è andata incontro tra il primo ed il terzo secolo dopo Cristo, facendo emergere un’importante fase di occupazione di epoca bizantina, del tutto sconosciuta finora. Grande importanza ha infatti la scoperta di un vasto complesso per la produzione della ceramica, incentrato sul riuso dei forni che alimentano le stanze calde delle terme come fornaci per la ceramica e delle stesse stanze come vani di servizio”.

La villa venne abitata ininterrottamente dal II al VII secolo d.C.. Inoltre, la scoperta di nuovi muri, livelli pavimentali, canali d’acqua e rampe di scale, ha evidenziato come la struttura fosse stata trasformata in un villaggio “industriale” adibito alla produzione di mattoni, tegole e ceramiche a partire dal V secolo d.C. Gli archeologi statunitensi, che hanno iniziato i lavori lo scorso luglio, continueranno a studiare il sito anche la prossima estate sempre in collaborazione con la soprintendenza agrigentina.

About the author: Pascal McLee

La mia vita in due parole... Dopo aver frequentato le scuole superiori in Liguria, mi sono trasferito a Torino, dove ho seguito gli studi universitari di Ingegneria Elettronica al Politecnico. Ritornato in Liguria, attualmente il mio lavoro è in stretta correlazione con il web ed i computer. Mia moglie ed io viviamo nella verde Garlenda, in Liguria, provincia di Savona.