Da alcune settimane il Comune di Realmonte sta effettuando selezioni mirate ad individuare le dieci persone che dal primo maggio a settembre lavoreranno per conto dell’amministrazione a presidio del sito.
Anche questa estate l’accesso alla grande scogliera di Realmonte sarà libero. La disputa su quello che è divenuto il simbolo della costa agrigentina si placa, almeno per la stagione estiva 2017, in attesa della decisione del giudice sulla proprietà della marna.
Sarà infatti il tribunale a decidere se la Scala appartiene, come dimostrano le particelle catastali, a Ferdinando Sciabbarrà, pensionato, intenzionato a inserire un ticket per l’accesso dei turisti, e il Comune di Realmonte. In attesa della decisione del tribunale, Sciabbarrà ha deciso di fare un passo indietro revocando la decisione annunciata questo inverno di voler perimetrare la zona e istituire l’entrata a pagamento (ad eccezione dei residenti) di tre euro.
La scelta aveva provocato il disappunto del sindaco di Realmonte, Lillo Zicari, che aveva annunciato il ricorso in tribunale e l’istituzione di una squadra formata da cinque persone per la tutela di Scala dei Turchi. Nella sua scelta il primo cittadino aveva ricevuto il sostegno, oltre che dai sindaci della provincia agrigentina, anche di diverse associazioni ambientaliste.
Anche questa estate la Scala, un bene che supera il milione di visitatori ogni anno, rimarrà gratuita. La contesa è però destinata a continuare, passando per le vie giudiziarie: sarà infatti il giudice a dire l’ultima parola sulla proprietà di un bene da sempre simbolo di Realmonte.

Tornando però alla selezione dei candidati alla Scala, si tratta dell’iniziativa della giunta retta dal sindaco Calogero Zicari, che dal primo maggio vedrà scendere in campo con il primo turno di 75 giornate di lavoro per 4 ore ciascuna due unità per volta. Il secondo scaglione inizierà a lavorare dal 15 luglio.
Il Comune si è rivolto alle fasce sociali più indigenti, tanto che al 7 aprile scorso, data ultima per presentare la richiesta di partecipazione alla selezione, erano pervenute 36 istanze. Dopo un accurato vaglio delle domande, i dieci che si contenderanno dunque un posto di lavoro per 75 giorni alla Scala dei Turchi saranno scelti nella rosa dei 20 sopravvissuti alla selezione.
Il tutto all’insegna del cosiddetto servizio civico, con ogni lavoratore che percepirà un emolumento che una volta avrebbe conseguito come sussidio. In questa maniera la persona guadagnerà lavorando, offrendo tra l’altro in questo caso un contributo notevole alla salvaguardia di un bene simbolo non solo di Realmonte. I dieci «fortunati» che andranno a prestare servizio a ridosso della marna bianca avranno l’incarico di vigilare che tutto si svolga senza gesti di puro vandalismo tra i visitatori. Se i «controllori» del Comune dovessero vedere qualcuno che spacca la marna per farne cosmetico o per infilare il tubo dell’ombrellone dovrà subito telefonare alle forze dell’ordine per consentire un immediato contrasto e una conseguente sanzione.
Non sarà un lavoro facile, o una «vacanza pagata» per i dieci che andranno a lavorare in questo sito straordinario. Certo che però farà un bell’effetto dire ai propri amici e conoscenti: «Ciao vado al lavoro alla Scala dei Turchi…».
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