LA VILLA ROMANA DI REALMONTE

Adagiata sulla fine sabbia del lido di Realmonte, in località Durrueli, fra Punta Grande a ovest e Punta Piccola ad est, si possono ancor oggi scorgere i resti di una villa risalente al I secolo d.C. Si tratta di un piccolo gioiello di rara bellezza, invero abbandonato al suo destino. Risulta ancor più vero che riscoprire e custodire le testimonianze di civiltà e storia di un popolo costituiscono una vera fonte di ricchezza. Ce ne parla in un articolo Natalia Di Bartolo, che in passato ha contribuito attivamente a far conoscere Realmonte e le sue bellezze.

«Una villa romana di età imperiale sorge nella posizione geografica più tipica delle villae maritimae, nella baia tra Punta Piccola e Punta Grande, alla foce del fiume Cottone…» 

La Villa Romana di Realmonte era una costruzione del primo secolo dopo Cristo ed i suoi resti hanno alle spalle le colline marnose tipiche della zona, nelle quali sono stati rinvenuti segni di necropoli, reperti di lavoro e di caccia, così come, del resto, nelle zone limitrofe di Capo Rossello a Realmonte, celebre per la sua splendida Scala dei Turchi.

Il sito archeologico si trova nei pressi di Punta Piccola, a pochi chilometri dall’abitato di Realmonte. La parte principale della villa copre un’area di circa 5.000 mq., ma ci sarebbe, tramite nuovi scavi, ancora parecchio da scoprire.

Collocata direttamente sulla spiaggia, soli 50 metri dalla battigia, era una tipica “Domus romana”, come tutte le ville dell’epoca e non solo. Infatti era caratterizzata da un peristilio a colonne, con giardino all’esterno e cortile con “impluvium” (vasca di raccolta dell’acqua piovana) al centro, che era il fulcro della casa. Attorno al peristilio si sviluppavano i vari ambienti domestici.

Alcuni di questi sono pavimentati a mosaico in bianco e nero; altri sono pavimentati in marmo policromo intarsiato, lavoro di particolare valore tecnico ed artistico; i mosaici policromi rappresentano scene e divinità marine: bellissimi quelli di Poseidone sull’ippocampo e del Tritone trainato su un cocchio da due mostri marini. Di bella fattura è anche “il mosaico del delfino”, che dà una testimonianza evidente della voluta ricerca di motivi ornamentali in una Villa che apparteneva, per certo, a qualche personaggio di spicco dell’epoca.

L’ipotesi è avvalorata dalla presenza di una piscina termale sul lato occidentale della Villa – con frigidarium, tepidarium e calidarium – che testimonia ulteriormente il benessere economico e l’elevata posizione sociale di chi vi abitava: possedere “termae” private, allora, era un privilegio per pochi.

La scoperta della “Villa Romana” avvenne casualmente nel dicembre del 1907 durante gli scavi per la costruzione della ferrovia Agrigento-Sciacca e i lavori nel sito archeologico furono ripresi dopo circa 70 anni.

Nel 2006, la Soprintendenza alle Antichità di Agrigento ed il Comune di Realmonte, in collaborazione, operarono un lavoro di ripulitura ed illuminazione, che fecero sì che il sito archeologico divenisse fruibile, e fosse utilizzato anche quale spazio privilegiato di cultura, destinato a incontri letterari e concerti.

Ultimamente, purtroppo, sia pure ancora visibile, la villa è ricaduta nel degrado. Non si può che auspicare che gli attuali Amministratori non lascino che si perda del tutto ciò che era già stato fatto, poiché il sito archeologico è da considerarsi di valore inestimabile, soprattutto dal punto di vista storico ed artistico.

La Villa Romana di Realmonte in località Durrueli

 

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About the author: Pascal McLee

La mia vita in due parole... Dopo aver frequentato le scuole superiori in Liguria, mi sono trasferito a Torino, dove ho seguito gli studi universitari di Ingegneria Elettronica al Politecnico. Ritornato in Liguria, attualmente il mio lavoro è in stretta correlazione con il web ed i computer. Mia moglie ed io viviamo nella verde Garlenda, in Liguria, provincia di Savona.